Lo scorso 12 novembre presso la Facoltà di Bioscienze e tecnologie agroalimentari e ambientali dell’Univeristà di Teramo, nell’ambito del Corso di “Turismo enogastronomico e sviluppo rurale” #TESR si è tenuta una lezione sul tema della relazione tra sviluppo rurale e tutela della biodiversità, con un focus speciale dedicato al ruolo delle aree protette e all’azione che SlowFood sta svolgendo in questo senso, grazie alla promozione dei suoi Presidi. Molti i concetti affrontati: da quello di agrobiodiversità a quello di paesaggio agrario costruito, da quello di area interna a quello di ecosistema montano. Preziosa la collaborazione degli ospiti; in primis quella dell’arch. Giovanni Cialone (segretario della Condotta SlowFood dell’Aquila), il quale, dopo aver illustrato una approfondita ricostruzione storico-sociale dello sviluppo agrario e del paesaggio di questa regione, ha spiegato l’importanza dei Presidi SlowFood in termini di salvaguardia della biodiversità e, conseguentemente, di tutela del paesaggio. A supporto dell’analisi è stata molto utile la testimonianza di tre importanti produttori e trasformatori che da anni stanno collaborando con il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga per la valorizzazione delle produzioni tipiche e dei Presidi SlowFood: Giulio Petronio (del Presidio del Canestrato di Castel del Monte) , che oggi può raccontarci di aver vinto la sua sfida ad essere pastore all’inizio del terzo millennio, Ernesto Berardi (del Presidio della Mortadella di Campotosto), che ci ha spiegato perché i suoi prodotti non sono replicabili e riproducibili altrove; e il giovanissimo Matteo Griguoli (del Presidio dei Fagioli di Paganica e della Patata Turchesa) anche lui alle prese con una bella sfida: quella di poter vivere di sola agricoltura di qualità!
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