Vitivinicoltura e turismo rurale

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Ricca di stimoli e di suggerimenti la lezione dello scorso 19 novembre, che ha visto protagonista il settore dell’enoturismo. Al centro della riflessione il rapporto tra produzioni vitivinicole e valorizzazione delle stesse attraverso il movimento turistico ed escursionistico. Seppur di difficile monitoraggio, si tratta di un fenomeno in continua crescita ed evoluzione, che richiama sempre più interesse da parte di una domanda esigente e qualificata.

Ne è testimonianza il successo di iniziative come quelle di #UnaDomenicaFuoriPorta di cui ci hanno parlato gli ideatori, Alessia Di Giovacchino e Marco Signori. Iniziato (e proseguito) come un gioco, il #fuoriportismo muove ad ogni evento oltre una cinquantina di persone alla scoperta delle cantine (e non solo) più particolari della regione (e non solo), con la volontà di trascorrere una domenica veramente diversa dalla altre ma anche di dare forza a quei produttori che si impegnano a mettere tutta la loro storia – e quella del territorio in cui vivono – dentro un bicchiere di vino. Il racconto diretto di quanto possa essere fruttuoso e gratificante avviarsi su un cammino di questo tipo è venuto da due partner dell’iniziativa: Adriana Galasso (titolare dell’azienda Torre dei Beati di Loreto Aprutino e Presidente della neo costituita associazione È Abruzzo) e Alfonso D’Alfonso (titolare dell’azienda Terre del Tirino e Presidente della DMC del Gran Sasso d’Italia, L’Aquila e Terre Vestine). Commercialista la prima, dirigente pubblico il secondo, a carriera avanzata hanno entrambi deciso di cambiare vita e di riappropriarsi del loro tempo. Così sono tornati alle terre delle generazioni precedenti e hanno deciso di dedicarsi ad una agricoltura di qualità. Tra mille difficoltà, ma anche con molte soddisfazioni per realizzare – come ha raccontato Adriana – un sogno in cui hanno fermamente creduto.

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Sviluppo rurale e tutela della biodiversità

LocandinaBiodiversitàLo scorso 12 novembre presso la Facoltà di Bioscienze e tecnologie agroalimentari e ambientali dell’Univeristà di Teramo, nell’ambito del Corso di “Turismo enogastronomico e sviluppo rurale” #TESR si è tenuta una lezione sul tema della relazione tra sviluppo rurale e tutela della biodiversità, con un focus speciale dedicato al ruolo delle aree protette e all’azione che SlowFood sta svolgendo in questo senso, grazie alla promozione dei suoi Presidi. Molti i concetti affrontati: da quello di agrobiodiversità a quello di paesaggio agrario costruito, da quello di area interna a quello di ecosistema montano. Preziosa la collaborazione degli ospiti; in primis quella dell’arch. Giovanni Cialone (segretario della Condotta SlowFood dell’Aquila), il quale, dopo aver illustrato una approfondita ricostruzione storico-sociale dello sviluppo agrario e del paesaggio di questa regione, ha spiegato l’importanza dei Presidi SlowFood in termini di salvaguardia della biodiversità e, conseguentemente, di tutela del paesaggio.  A supporto dell’analisi è stata molto utile la testimonianza di tre importanti produttori e trasformatori che da anni stanno collaborando con il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga per la valorizzazione delle produzioni tipiche e dei Presidi SlowFood: Giulio Petronio (del Presidio del Canestrato di Castel del Monte) , che oggi può raccontarci di aver vinto la sua sfida ad essere pastore all’inizio del terzo millennio, Ernesto Berardi (del Presidio della Mortadella di Campotosto), che ci ha spiegato perché i suoi prodotti non sono replicabili e riproducibili altrove; e il giovanissimo Matteo Griguoli (del Presidio dei Fagioli di Paganica e della Patata Turchesa) anche lui alle prese con una bella sfida: quella di poter vivere di sola agricoltura di qualità!

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