#LaboratorioLaturo

CLaturo_ultimafrontieraOMUNICATO STAMPA

“Un’associazione, un’idea di recupero e di vita alternativa. Una fuga per il fine settimana oppure un ritorno alle origini, dove la cultura montana prevale e vince sulla monotona e fallimentare vita consumistica moderna” (dal sito borgodilaturo.it)

 

Venerdì 16 gennaio alle ore 16.00 Presso la Facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agro-Alimentari e Ambientali dell’Università di Teramo, a Mosciano Sant’Angelo, si terrà il workshop Laboratorio Laturo. L’incontro ha gli obiettivi di sviluppare il progetto di recupero del borgo di Laturo (situato nel comune di Valle Castellana (TE), nel Parco Nazionale del Gran Sasso Monti della Laga) come modello di rivitalizzazione delle aree interne e, congiuntamente, di riflettere sulle strategie di rifunzionalizzazione del patrimonio architettonico rurale e montano abbandonato o in via di abbandono.

L’incontro è promosso dall’Associazione Amici di Laturo, in collaborazione con l’Università degli Studi di Teramo (Master in Gestione dello sviluppo locale nei parchi e nelle aree naturali – “Master Geslopan”) e con l’intervento di organizzazioni ed esperti, che vogliono portare il proprio contributo di idee ed esperienze. Vi parteciperanno Alfonso Calzolaio (Parco Gran Sasso Laga), Raffaele di Marcello e Giustino Vallese (Ordine degli architetti Provincia di Teramo), Emilio Chiodo, Federico Ruggero, Rita Salvatore (Università di Teramo), Fabio Vallarola (Architetto e direttore AMP Torre del Cerrano), Fernando Di Fabrizio (Presidente di Legacoop Abruzzo e della cooperativa Cogecstre di Penne) Eugenio Iannetti (Architetto), Francesca Aloisio (Legambiente).

L’incontro vedrà la partecipazione anche di esperti della montagna (come Pasquale Iannetti, guida alpina, che con le sue attività ha posto per primo l’attenzione su Laturo), dei gruppi che stanno portando avanti analoghe iniziative di recupero dei borghi abruzzesi, come Valle Piola nel teramano e Pescomaggiore nell’aquilano, dei professionisti e degli amministratori dei comuni della Laga.

L’Associazione Amici di Laturo sta lavorando da oltre tre anni con proprie risorse ed investimenti per il recupero del borgo, con un progetto articolato, che vuole coniugare il ritorno alle origini della cultura della montagna con la creazione delle condizioni sociali ed economiche per la sopravvivenza del borgo stesso.

Laturo è infatti un borgo ancora intatto dal punto di vista paesaggistico ed architettonico, che ha conservato le caratteristiche di quando, negli anni Sessanta del secolo scorso, è stato abbandonato. Non è raggiunto dalla strada carrozzabile ma solo da sentieri e mulattiere, e già questo rende l’idea di come qui l’orologio si sia fermato il giorno in cui l’ultima famiglia ha deciso di lasciare. «Ora – sostiene il prof. Emilio Chiodo, tra i promotori dell’evento – si intende muovere in avanti queste lancette di cinquant’anni, “saltando” i danni che un fallimentare sviluppo delle aree montane ha provocato ma anche – più in generale – lasciando fuori tutti gli elementi che rendono la vita attuale così insostenibile dal punto di vista ambientale e sociale (automobili e inquinamento, inutili comodità e consumo di risorse, stress da performance e risultati), per la ricerca di un diverso contatto con la natura e con il mondo.

Il workshop, ha un obiettivo principalmente di discussione “tecnica” e si propone di affrontare da un lato temi di ordine più generale, dall’altro aspetti più concreti, relativi alle scelte da compiere per realizzare il progetto, e alle problematiche / opportunità legate al recupero. Allo stato attuale, infatti, la passione di qualche volontario non basta più. Vanno risolte le problematiche connesse agli aspetti giuridici, economici e architettonici del recupero (carta dei valori, piano di dettaglio, regolamento edilizio, dotazioni infrastrutturali); vanno valutati gli aspetti organizzativi e gestionali di potenziali strutture ricettive turistiche e considerate le possibilità di utilizzo delle energie rinnovabili; non in ultimo bisognerebbe anche pensare al coinvolgimento della società civile (campi di volontariato, scoutismo, associazioni, reti a livello nazionale o internazionale). Attraverso un confronto aperto speriamo di iniziare ad affrontare in modo più sistematico tali questioni, importanti non solo per il futuro di Laturo ma anche per un più ampio ragionamento sulla salvaguardia dei ricchi patrimoni presenti in ambito montano».

SCARICA QUI la locandina dell’evento

 

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