di Rita Salvatore
Avevo sentito parlare di loro. Il mio cammino aveva incrociato la loro storia un giorno quando, presa dalla curiosità, ero andata a sbirciare sulla mappa delle Destinazioni Umane , per vedere chi si fosse candidato in Abruzzo. Poi, ho avuto il piacere di incontrare di persona Josef e Jasmine e di invitarli come ospiti al mio corso su “Turismo enogastronomico e sviluppo rurale” #TESR affinché potessero raccontare la loro interessante esperienza agli studenti.
Josef e Jasmine si autodefiniscono #downshifter, ma non sono “anti-sviluppisti in erba”, né seguaci dell’affascinante trend del momento. Sono una coppia (molto affiatata) di persone “mature” che, dopo aver viaggiato per il mondo e dopo aver sviluppato una professionalità nel campo delle rinnovabili e non solo (anche in tempi non sospetti), ha scelto l’Abruzzo come meta designata a realizzare il loro sogno di sempre: liberarsi dello scambio monetario ed intraprendere una vita all’insegna del dono e del baratto. Hanno comprato un piccolo appezzamento in provincia di Teramo (credo l’ultimo acquisto che abbiano fatto) e lì hanno costruito la loro nuova casa. Che è anche un B&B, ma non un B&B qualunque. Casale il Baronetto , infatti, è un edificio realizzato in totale autosufficienza energetica, con pieno recupero delle acque piovane e reflue, in cui gli ospiti possono partecipare alle attività che caratterizzano la vita quotidiana di Josef, Jasmine e delle loro figlie: dalla cura dell’orto e dell’ambiente circostante, alla cucina, allo scambio di beni con gli altri abitanti della zona. E altro ancora.
Ora, dopo un anno trascorso ad inventare, progettare, riciclare, intessere relazioni con tutte le associazioni sensibili alle tematiche che stanno loro a cuore, è arrivato anche un primo importante riconoscimento, perché in occasione della ultima edizione di BIT, Legambiente ha deciso di riconoscergli l’Oscar dell’Ecoturismo 2016, con la seguente motivazione:
per la gestione particolarmente attenta all’ambiente e alla salvaguardia del territorio, e per la promozione di uno stile di vacanza in armonia con la natura.

Immagino, ovviamente, non si tratti di un punto di arrivo, ma della prova che si sta percorrendo la strada giusta. #cambiaresipuò



Ieri sera, 26 settembre 2013, si è tenuto presso il Centro Polifunzionale di Civitella Alfedena (AQ) un incontro con gli operatori locali per la riconsegna dei dati raccolti attraverso la somministrazione ai turisti di due diversi questionari (presso la località della Camosciara e presso le strutture ricettive). La partecipazione è stata nutrita e motivata. Si è trattato però solo dell’avvio di lavori che si intensificheranno durante la stazione autunnale e invernale, per consentire al sistema turistico locale di essere pronto con nuove proposte al sopraggiungere della prossima stagiona estiva. Dopo aver discusso dei dati ufficiali forniti dalla Regione Abruzzo relativamente ai flussi turistici presenti a Civitella Alfedena, nel Parco e nella regione nel 2012, si è proceduto ad una prima lettura delle elaborazioni delle risposte raccolte attraverso l’indagine diretta. Grazie alla testimonianza dei visitatori coinvolti nella survey, è stato possibile approfondire i caratteri del turismo che sta contraddistinguendo l’economia civitellese: un turismo affezionato e di prossimità che apprezza in modo particolare non solo il valore ambientale del luogo, ma anche l’ospitalità e la qualità ricettiva. Il dibattito – dapprima timido e riservato – si è poi animato giungendo ad una prima condivisione di obiettivi comuni che vedono nella volontà di cooperazione e di innovazione gli elementi cardine di questa nuova progettualità.